Esterizili- Pensieri e fotografie dalla memoria
Altro giro, altra corsa.
Oggi vi porto a Esterzili (Istersili o Stersili in sardo), un paese appartenente alla provincia del Sud Sardegna, situato nella subregione storica della Barbagia di Seulo.
Esterzili, il paese e la sua memoria

Sarebbe banale incominciare a parlare di Esterzili descrivendone il territorio, definito dai più – e certamente in realtà – aspro e selvaggio.
Un ambiente di montagna, con altimetria media di circa 800 metri sul livello del mare circondato da pascoli, tavolati calcarei e profonde valli incastonate nel paesaggio.
Il Monte Santa Vittoria merita menzione e una visita, così come il tempio di Domu ‘e Urxia, le cui mura custodiscono un curioso e suggestivo racconto.
Ed il centro storico, impreziosito da colorati murales, assieme alle chiese campestri (quelle di San Sebastiano e Sant’Ignazio da Laconi), dove ascoltare in silenzio l’eco delle preghiere che questi edifici di culto hanno raccolto negli ultimi secoli.
Preferisco accompagnarvi, però, in un piccolo viaggio attraverso la memoria storica di Esterzili, presentata nel libro “Un paese e la sua memoria”, di Fernando Pilia, stampato nel 1986.
Ne riporterò alcuni estratti che restituiscono autentiche fotografie di come potesse svolgersi la vita nel paese una volta, e le vicende storiche salienti.
Il fascio di legna

«Dicono che le donne di Esterzili, un tempo, si caricassero sul capo un fascio di legna che pesava oltre trentasei chili.
Era un fascio di grosse ramaglie e qualche tronchetto, disposto a regola d’arte, ben bilanciato, con l’estremità anteriore a punta, come il timone di un carro agricolo, e con un ramo robusto e diritto che sporgeva per consentire alla portatrice di deporlo verticalmente e ricaricarselo da sola nei posti fissi di pausa e riposo.»
Quelle capre la sera

«Nei paesi dove non esistono vacche da latte, e nelle regioni segregate e remote, dalla morfologia tormentata e dall’economia curtense di sussistenza, le capre sono le vacche dei poveri.
A Esterzili non esistono vacche da latte, perché queste non troverebbero pascolo adatto in un territorio coperto da sterpi e rocciai, con pendii vertiginosi che possono nutrire solo capre e piccole vacche selvatiche, le cosiddette arèstis. [… ]
… L’unica musica festosa eseguita a Esterzili era quella dello scampanio raccolto e armonioso delle capre, la sera, mentre cercavano l’ovile domestico (in condominio familiare) e le carezze dei bambini in attesa.
Lo scampanio delle capre mannalìnas è una musica che non si dimentica, ed era per me l’elemento nostalgico da vincere per riuscire a staccarmi, la sera, dal paese, partendo come un emigrato in cerca di fortuna.»
La toponomastica

«I toponimi dell’area rurale di Esterzili, che appaiono a prima vista strani e curiosi, contengono in realtà un interessante insieme di elementi e di riferimenti specifici che riescono a spiegare, in maniera abbastanza soddisfacente, l’origine più o meno remota ed il significato concreto delle denominazioni ancora in uso. [… ] .
…. Ogni altura o montagna, o collina, o roccia; ogni tratto di corso d’acqua, o ruscello, o torrente; ogni campo, o bosco, o brughiera, o altopiano; ogni costone, o scondiscendimento a valle, tutti hanno nomi particolari che ne indicano la posizione, la vegetazione che ricopre il terreno, la morfologia del sito, o la proprietà del fondo, o la presenza di avanzi di monumenti antichi, o la frequentazione di animali domestici e selvatici, o il ricordo confuso di misteriosi avvenimenti remoti, oppure rivelano l’origine lontanissima di denominazioni di difficile interpretazione.»
La strada ferrata e la morte delle foreste

«Intanto, però, in Sardegna c’era stato il risveglio dell’industria mineraria, che richiedeva con sempre maggiore insistenza grosse quantità di legname per le armature delle gallerie di estrazione.
In tutta Europa, inoltre, si andava sviluppando la rete ferroviaria, che assorbiva ogni tipo di legname disponibile con la messa in opera delle traversine per i binari.
Gli industriali e gli speculatori, forniti di larghi capitali, col cinico e interessato benestare del potente gruppo politico di governo, misero gli occhi sulle immense foreste del Sarcidano, della Barbagia meridionale e dell’Ogliastra, e presto entrarono in azione, sollecitando la realizzazione di una nuova linea ferroviaria, magari a scartamento ridotto.[… ]
… Ma la ferrovia serviva soprattutto per sfruttare i boschi intatti di leccio e i giganteschi macchioni di corbezzolo, erica, fillirea, lentisco e ginepro, veri e propri alberi d’alto fusto.
Le foreste demaniali, is padèntis, un tempo appartenenti alla comunità dei pastori e dei contadini, poi divenute adempitive del Regno d’Italia e infine cedute dal governo piemontesizzato a pochi speculatori senz’alcun scrupolo, per trenta danari versati sotto banco, ebbero la tristissima sorte di ridursi a teatro di scempio e rapina, con la rasatura a zero di piante e di cespugli, e con la conseguente degradazione agro-pedologica di una delle più belle contrade del bacino del Mediterraneo.»
Esterzili oggi
Esterzili è una meta ideale per chi cerca un’esperienza autentica tra natura, cultura e sapori.
Il suo territorio incontaminato è perfetto per gli amanti dell’escursionismo e della mountain bike, grazie a una fitta rete di sentieri che attraversano paesaggi mozzafiato, tra boschi, altopiani e corsi d’acqua.
Gli appassionati di archeologia troveranno un vero e proprio museo a cielo aperto: oltre 80 i siti archeologici censiti, tra cui nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas, testimonianze millenarie della civiltà nuragica.
Accanto alla bellezza paesaggistica e al patrimonio storico, Esterzili offre anche un interessante percorso di turismo enogastronomico.
Qui è possibile scoprire sapori antichi e genuini, come su casu ‘e fitta, formaggio tradizionale dalla lavorazione unica; sa bagna, piatto rustico della cucina agropastorale; sa fregula, una pasta di semola lavorata a mano perfetta per piatti di terra e di mare; is culurxionis, ravioli tipici ripieni di formaggio o patate e menta; e naturalmente la carne arrosto allo spiedo, protagonista delle feste e delle sagre locali, che incarna l’arte della convivialità e della cucina pastorale.
Esterzili non è solo una destinazione, ma un’esperienza da vivere con tutti i sensi: tra panorami selvaggi, tracce di civiltà antiche e sapori che raccontano storie di tradizione e identità.