Come nacque la Voragine del Golgo di Baunei?

La leggenda delle fanciulle scarificali del Golgo di Baunei è simile per interpretazione a molte altre narrate in Sardegna, perché attraverso una metafora evoca il trionfo del cristianesimo sui culti pagani.

Nella storia che vi presento oggi, la religione che si impose sui riti antichi dell’isola è rappresentata da San Pietro, che con il suo intervento libera la comunità da un terribile serpente.

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Il Golgo di Baunei e la nascita della Voragine (Su Sterru o S’Isterru)

la leggenda sul golgo di Baunei
Panorami di Baunei. Fonte: Sardegna Digital Library

Questa leggenda è ambientata in uno dei luoghi più affascinanti del Baunese: il Monumento Naturale Su Sterru gestito dalla Comunità Montana n° 11 dell’Ogliastra.

Su Sterru, comunemente conosciuta come la Voragine del Golgo di Baunei, è un inghiottitoio naturale a singola campata ritenuto fra i più profondi d’Europa.

Si racconta che in tempi antichi vivesse fra le montagne di Baunei un’enorme serpente, in grado di uccidere chiunque col solo sguardo e di devastare gli abitati con la sua furia ogni volta che ne avesse voglia, sterminando le greggi e i raccolti.

L’unico modo per placare la sua rabbia era offrirgli ogni anno in sacrificio un fanciulla (in una diversa versione della storia le fanciulle sono 7), scortarla fino al Golgo e abbandonarla affinché il mostro se ne saziasse.

Un dì, San Pietro, in visita in Sardegna nei pressi della Voragine, incontrò una delle ragazze di turno che piangeva disperata, seduta su una pietra in attesa del suo destino e le chiese: “Perché piangi?”

Ella rispose: “Piango perché devo essere sacrificata al serpente”.

“Non disperare” – le rispose il santo- “Stai tranquilla e torna a casa che io vi libererò da lui”.

Fu così che San Pietro si recò al monte in attesa del serpente quando, all’improvviso, il mostro si fece avanti dalla fitta vegetazione.

Senza timore, il santo gli andò incontro afferrandolo per la coda e gettandolo a terra con violenza, dopo averlo fatto volteggiare in aria.

La caduta fu talmente forte che il serpente sprofondò a terra dando vita alla Voragine del Golgo (si tratta di una storia popolare naturalmente, perché Su Sterru in realtà si è formata a causa di fenomeni di erosione e da crolli delle pareti basaltiche*).

Grata della liberazione, la comunità di Baunei decise di costruire una chiesa dedicata a San Pietro, ancora oggi presente sull’Altopiano.

La leggenda delle fanciulle ha data origine ad un un modo di dire locale, che si utilizza quando avanza qualcosa da mangiare, cioè:

Su prangiu de su colovru deppede bessire (il pranzo del serpente deve saltare fuori!).

Note: Per la sua difficoltà, Su Sterru è accessibile solo agli specialisti. Molte persone si sono suicidate proprio nella Voragine, e c’è chi vi è precipitato accidentalmente nel tentativo di fotografarla (fu il giovane Antonio Carta, morto il 31 luglio 1976).

Si dice, per esempio, che passando di notte nelle vicinanze dell’abisso si possano sentire i lamenti provenire dall’interno. La gente crede che appartengano alle anime infernali che per quella via cercano di accedere al mondo dei vivi.

Autrice: Eleonora D’Angelo

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