Festa di Nuoro e leggende sarde: la Madonna delle Grazie e i suoi miracoli
La Festa della Madonna delle Grazie di Nuoro si celebra il 21 novembre.
Fra le credenze di fede e le leggende sarde, due riguardano i miracoli della Madonna contro la peste e la siccità.
A Nuoro, il 21 novembre si rinnova l’omaggio a Maria delle Grazie
Secondo gli storici il villaggio medievale di Nugor – attuale Nuoro– nacque nell’odierno quartiere di San Pietro (lo stesso che diede i natali a Grazia Deledda), poco distante dall’antico borgo di Seuna.
Proprio nell’area di Seuna si trova la Chiesa della Madonna delle Grazie costruita alla fine del XIII secolo, dal cui nome origina anche l’omonima Festa, celebrata ogni anno a novembre e organizzata dalla Diocesi di Nuoro.
Santa Maria delle Grazie tra fede e miracoli nella città di Nuoro
Preceduta da una novena, la Festa di Santa Maria delle Grazie culmina il giorno 21 del mese, in occasione del quale il sindaco e le Autorità Civili locali, preceduti da un corteo di uomini in abito tradizionale, prima che si svolga la santa messa, raggiungono il santuario per offrire dodici ceri alla Madonna, un numero pari ai tradizionali rioni della città.
Il rituale dei ceri scioglie il voto fatto nel 1812 dal Consiglio Comunale del tempo, per omaggiare la Madonna e renderle grazie per aver tutelato Nuoro dalla peste.
Non fu tuttavia il primo miracolo della Madonna, questo, sostiene la voce popolare.
A Maria delle Grazie sono attribuiti diversi miracoli, a partire dal momento in cui, si dice, un pastorello trovò la sua statua in un albero cavo mentre portava le pecore al pascolo.
Ancora oggi la Festa è particolarmente sentita dai nuoresi e non solo.
Ad accorrervi sono anche numerosi fedeli dei paesi vicini e persone da tutta la Sardegna.
Oltre alla novena, alla messa solenne e al rito dei ceri, di stampo pienamente religioso, il 21 novembre la Festa è allietata da musiche e bancarelle per le vie della città.
Leggende Sarde narrate: Grazia Deledda e la Madonna che sconfisse peste e siccità
Ad offrire una finestra sulla storia della Festa è Grazia Deledda, nella Rivista delle tradizioni popolari italiane di Angelo De Gubernatis.
La scrittrice riferisce che, nei 3 giorni di Festa della Madonna de Sas Grasias, a Nuoro giungevano dai villaggi vicini e lontani sos istranzos, cioè i forestieri. Portavano con sé le più disparate leccornie, dai torroni alle nocciole fino a sa carapinna, celebre e storico sorbetto del Centro Sardegna.
La Deledda descrive la grande adorazione dei fedeli verso Maria delle Grazie.
Racconta che alcune vecchiette ritenevano la statua della Madonna fatta di carne ed ossa, tanto che Ella (dicevano) non desidera essere spostata dalla sua nicchia.
Se fosse avvenuto, sui responsabili sarebbe caduta l’ira di Dio.
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La tradizione popolare voleva inoltre che, uscita in processione, la Madonna avrebbe portato pioggia.
In effetti, riporta la Deledda, in un momento di grave siccità per Nuoro, dopo la processione della Madonna, improvvisamente piovve, e di qui un altro dei suoi miracoli.
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