Il borgo delle Sette Fonti: sulle orme dei Templari

Il borgo di San Leonardo de Siete Fuentes, nel Comune di Santu Lussurgiu, è avvolto dalla leggenda.

Nella chiesa di San Leonardo di Noblac, nucleo del vecchio abitato, è stata attestata la presenza dei Cavalieri di Malta a partire dal 1355.

Prima ancora però, un documento redatto nei primi del XVII, annovera l’edificio fra le proprietà dei Cavalieri Templari.

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San Leonardo de Siete Fuentes, conosciuto come il borgo delle Sette Fonti, data la presenza di antiche fonti d’acqua purissima tuttora esistenti, è un luogo magico e leggendario.

Frazione del Comune di Santu Lussurgiu, in provincia di Oristano, San Leonardo è stato ed è, ancora oggi, oggetto di approfonditi studi da parte degli storici.

Non a caso, il fascino e la storia del borgo sono legati alla venuta in Sardegna dei famosi Ordini equestri medievali. Ma a quando risale tale frequentazione?

Se è vero che la presenza dei Cavalieri di Malta è attestata a San Leonardo a partire dal 1355, alcuni anticipano la frequentazione alla metà del 1200.

Infatti, a partire dalla fine del 1100 sono note le relazioni che il Giudicato d’Arborea aveva con gli Ospedalieri di S. Giovanni – ma anche con l’Ordine dei Templari -. Ad esempio, lo studioso S. Castello ipotizza che:

“Sulla base dei dati storici finora noti…la venuta nell’isola di tali Ordini equestri sia stata, se non espressamente voluta, di certo appoggiata dalla volontà di qualche sovrano giudicale, sia per interessi politici ed economici ma anche per puro zelo devozionale” (2009-2010: 298).”

 

Sulle orme dei Templari, a San Leonardo de Siete Fuentes

parco di san leonardo de siete fuetes
Il Parco di San Leonardo de Siete Fuentes. Fonte: Archivio Comunale di Santu Lussurgiu.

Gli Ordini equestri, una volta giunti in Sardegna, amministravano anche i beni che possedevano, tra cui diversi terreni e chiese. Si dedicavano alla coltivazione, all’allevamento e ad altre attività produttive.

Fra le tante, L’Ordine di San Giovanni si occupava dello sfruttamento del legname, probabilmente anche a San Leonardo de Siete Fuentes, il cui parco era ed è ricco di alberi da sughero e altre specie.

La chiesa di San Leonardo di Noblac pare dipendesse dalla Commenda di San Leonardo de Siete Fuentes, come riportato in un documento conosciuto come “cabreo”, redatto nei primi del XVII dall’Ordine di Malta, che annovera l’edificio tra le proprietà Templari dell’epoca.

In effetti, il legame tra i Cavalieri di Malta e i Cavalieri Templari era patrimoniale ed economico. Nel 1314 l’Ordine dei Templari fu sciolto e gran parte delle proprietà passò agli Ospedalieri, antesignani dei Cavalieri di Malta.

Del borgo di San Leonardo

san leonardo santu lussurgiu
La chiesa di San Leonardo del Siete Fuentes,. Fonte: Archivio Comunale di Santu Lussurgiu.

Benché appaia scontato, il cuore di San Leonardo è la piazza dei Cavalieri di Malta, dove si trova la chiesa che fu “casa” dell’omonimo Ordine per almeno cinque secoli.

Il nucleo originario del borgo sorse qui, attorno alla chiesa di “San Leonardo di Noblac” e all’antico Ospedale, sede degli ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme.

L’ospedale accoglieva viaggiatori e pellegrini che percorrevano la fondamentale Istrada de sos Podres, che per lungo tempo è stata la più importante arteria stradale tra Oristano e Sassari. Nella struttura soggiornavano i commendatori provenienti direttamente da Malta, per gestire una vasta proprietà di terreni disseminati nel Campidano di Milis, nel Montiferru, nella Planargia e nel Meilogu.

Nel registro storico del “Condaghe di San Nicola di Trullas” (XII-XIII secolo), emerge il riferimento a una località denominata “Villa VII funtanas”, mentre nel 1341 si ha notizia di una “ecclesia septem fontium”. La Chiesa, nel corso dei secoli, assunse un nuovo ruolo grazie alla generosa donazione di una commenda, trasformandosi così in una chiesa legata all’Ordine di Malta.

Le parole trascritte in un antico documento raccontano storie intrecciate: c’è menzione del priorato, dei valorosi ospedalieri, persino di un giudice arborense, i cui avi fondarono la curia di Sette Fontane. Emerge la figura di un frate, nel doppio ruolo di architetto e notaio giudicale, che si adoperò con zelo per ampliare le possenti mura.

Sulle pareti scolpite e sulla campana spiccano le croci, simbolo di devozione a Dio e firma del passaggio dei crociati in questo angolo della Sardegna. Attorno al complesso non mancano gli intriganti “muristenes”, sviluppati in un’architettura compatta a forma di C. In queste modeste dimore, seguendo la tradizione dei chiostri medievali, trovavano alloggio i pellegrini e i novenanti.

Fonti: 

MareCalmo.org, La chiesa di San Leonardo de Siete Fuentes e i legami con l’Ordine dei Cavalieri di Malta

La Nuova Sardegna: Monaci Guerrieri e le tracce svelate

Bacche di Ginepro. L’Essenza della Sardegna, libro di Eleonora D’Angelo. Capitolo XVIII, “San Leonardo. L’Oasi Sacra del Montiferru” (Sulle Orme dei Templari)

 

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